
04-08 Dicembre 2020
La Federazione Unitaria Italia Scrittori, organizzazione fondata da Sindacato Libero Scrittori Italiani CISL, da Sindacato Nazionale Scrittori CGIL (scioltosi il 31.12.2014), da Unione Nazionale Scrittori Artisti – UIL – vd. il sito www.fuis.it – che conta 69 protocolli d’intesa con organizzazioni di scrittori, istituti e associazioni culturali di tutto il mondo, congiuntamente a Federintermedia, organismo di gestione collettiva dei diritti degli autori – vd.
www.federintermedia.it – promuovono la 1° FIERA DELLO SCRITTORE, DEL LIBRO E DEL LETTORE in digitale e aprono le loro porte a quelle organizzazioni che avendo le stesse finalità di promozione dello scrittore e del libro vogliono partecipare anche al fine di riscuotere l’attenzione del lettore
Gli scrittori, da sempre non hanno conosciuto confini per la diffusione delle loro opere, e hanno rinvenuto lettori in qualsiasi parte del mondo. Il digitale costituisce risorsa per la diffusione comunicativa, senza dimenticare che le forme della conoscenza conservano altre possibilità per la loro espressione e la riflessione.
Programma delle videoconferenze, delle presentazioni, dei colloqui, dei biloghi, dei triloghi. La Fiera, nuova nella concezione e nella articolazione, vuole, con il digitale, promuovere lo scrittore, l’artista di tutte le espressioni a trovare forme adeguate (congiuntamente a quelle di ieri e di oggi) per la creazione, la produzione e la diffusione dell’opera dell’ingegno
La Fiera che si intende proporre, nei giorni 5 – 6 -7- 8 dicembre 2020 agli scrittori e ai lettori di qualsiasi parte del mondo, a partire dagli italiani, si avvale delle capacità del digitale
L’innovazione della Fiera dello Scrittore, del Libro e del Lettore, in digitale, si origina nella sua 1° edizione, dalla considerazione che l’epidemia del coronavirus, ha riguardato e affetto tutto il genere umano. Siamo convinti che modificherà in maniera profonda l’universale realtà e potrà riguardare in particolare quella della produzione delle opere dell’ingegno letterario e artistico, almeno per alcuni aspetti. Certamente perché i localismi hanno perso valore abituale, perché l’io va sostituito con il noi.