Silvana Cirillo, Lettere da una terrazza
“Si tratta del diario che mi ha accompagnato nei lunghi mesi di lockdown, quando mi sono scoperta la vena di “raccontatrice” che spesso mi riproponevo di cercare, senza trovare mai il tempo giusto per farlo. Ci vorrebbe una buona ragione che mi solleciti parole ed emozioni, mi dicevo, e non ne trovavo mai granché in verità…! E ora questo Covid me ne offriva più d’una e tutte insieme, così potenti da togliere il fiato…E le parole sono arrivate, tante, come una terapia e con loro stagioni, incontri, viaggi, paesi, città… Una sorta di Amarcord sospeso e consolatorio, che come un formichiere vorace si tira dentro terrazze, gabbianelle, gatti, Berlino, Tirana, Sidney, Cuba, Bruxelles, Carcassonne.., Sepulveda, Malerba, Zavattini, Béjart, Edi Rama, Enzo Bosso…”